lunedì 11 febbraio 2013

Daniel Cross (Prima Parte)


Daniel Cross (9 marzo 1974 - 14 dicembre 2012) è stato un agente Templare dormiente, un ex detenuto, tossicodipendente e alcolizzato tra il XX e il XXI secolo. Daniel è stato il pronipote diNikolai Orelov, un membro del ramo russo dell'Ordine degli Assassini, nonché il nipote di Innokenti Orelov.A seguito di una notte passata a bere alcolici in un locale diPhiladelphia, Daniel fu portato via da Hannah Mueller, un membro degli Assassini, e introdotto ad un nuovo stile di vita. Incuriosito dalle sue visioni della vita passata del suo bisnonno Nikolai Orelov, Daniel si unì all'Ordine degli Assassini e rese lo scopo della sua vita quello di incontrare il loro Mentore, convinto che potesse aiutarlo a capire il significato del suo dono.Daniel viaggiò due anni per il mondo, visitando tutti i maggiori campi degli Assassini, alla ricerca del Mentore, prima di essere ricevuto in udienza. Fu durante questo incontro che un comando dormiente, impiantato nella mente di Daniel quando era molto piccolo, si attivò.Daniel uccise il Mentore e fu costretto a fuggire e a lasciare l'Ordine degli Assassini, tornando dalle uniche persone che avrebbero potuto accettarlo, le Abstergo Industries. Lì, Daniel si unì all'Ordine dei Templari, di cui divenne un Maestro e membro dell'Inner Sanctum nel 2012.Nel settembre dello stesso anno, Daniel catturò l'ex AssassinoDesmond Miles, che condusse alla Abstergo, dove divenne una delle cavie del Progetto Animus del Dr. Warren Vidic. Dopo la fuga dalla Abstergo di Desmond ed il fallimento del Progetto Sirena, Daniel ne seguì le tracce e si confrontò con lui più volte in giro per il mondo con lo scopo di recuperare la Mela dell'Eden in suo possesso per conto di Vidic. Durante il loro ultimo incontro, avvenuto nella struttura della Abstergo di Roma, Daniel venne assassinato dallo stesso Desmond.

BIOGRAFIA

Giovinezza

Daniel Cross, il cui nome di nascita è sconosciuto, quando era ancora molto piccolo, viene rapito dagli uomini delle Abstergo Industries e sottoposto ad almeno un intervento di chirurgia.[3]Dopo aver reso Daniel il Soggetto 4 del Progetto Animus, la Abstergo esplorò i suoi ricordi genetici, causandogli le allucinazioni tipiche dell'effetto osmosi anni più tardi.[4] Utilizzando una copia di un Frutto dell'Eden[5], il Dr. Warren Vidic inserì nella mente di Daniel un impulso nascosto che avrebbe dovuto portarlo ad uccidere il Mentore dell'Ordine degli Assassini quando se ne sarebbe presentata l'occasione.[4]Daniel crebbe e diventò un criminale, continuando a soffrire di improvvise allucinazioni, così vivide da portarlo spesso a confondere se stesso con il suo bisnonno, Nikolai Orelov.[3]Dopodiché, il piccolo Daniel fu abbandonato sulla strada. Vagò per la campagna per un po' di tempo, finché non fu trovato da una coppia che stava passando di lì in macchina. Quando loro gli chiesero quale fosse il suo nome, Daniel rispose tristemente che voleva tornare a casa sua, ma in russo, la lingua del suo antenato di cui era stato costretto a rivivere i ricordi.[4]Non essendo in grado di comprendere e contrastare le allucinazioni causate dall'effetto osmosi, Daniel si diede all'alcol e alla droga. Alla fine, la sua dipendenza dalla droga portò alla morte della sua fidanzata, Kelly. Daniel fu arrestato e, una volta rilasciato, obbligato dal tribunale a sottoporsi a delle visite mediche e a prendere dei medicinali che reprimessero le allucinazioni.[3]In un certo momento del 1998, quando iniziò a sembrare evidente che Daniel non stava prendendo le medicine che gli erano state prescritte, lo psichiatra che gli era stato assegnato dal tribunale gli ricordò che era obbligato a farlo dalla legge. Tuttavia, Daniel, stanco di prendere quel tipo di medicinali, gettò via la ricetta medica in un cestino della spazzatura e si recò in un bar.[3]
Introduzione nell'Ordine
Il giorno seguente, Daniel si svegliò in un luogo a lui sconosciuto e apprese poco dopo da Hannah che era stato portato in un campo degli Assassini nei pressi di Philadelphia. Poi la ragazza gli disse che non erano stati in grado di riportarlo nella sua baracca e che al campo nessuno era in grado di riconoscerlo.[4]Subito dopo, i due incontrarono Paul Bellamy, il responsabile del campo, che si collegò al discorso che Hannah stava facendo, dicendo a Daniel che non avevano trovato alcun riferimento a lui in alcun registro del personale dell'Ordine degli Assassini. Daniel allora spiegò spazientito nuovamente che non sapeva nulla né di Assassini né di Templari, nonostante il tatuaggio che portava sul braccio rappresentasse il simbolo dell'Ordine.[4]In quel momento, Daniel ebbe un'altra visione e pronunciò a voce alta alcune parole che il suo bisnonno Nikolai aveva detto in uno dei suoi ricordi. Quando Paul provò a chiedergli che cosa stesse accadendo, e che cosa volesse dire "Tunguska", Daniel provò ad andarsene dal campo, ma fu bloccato da due Assassini. I tre iniziarono una lotta a mani nude, in cui Daniel riuscì a mettere fuori gioco i suoi avversari, prima di essere indotto a fermarsi da Paul, che gli puntò al collo la sua lama celata. Daniel tornò in sé stesso e fu riportato nella baracca che gli era stata assegnata la notte precedente.[4]Quella sera, in un impeto di rabbia, Daniel rovesciò i mobili della sua stanza, attirando l'attenzione di Hannah. Avendo ormai paura delle sue sempre più frequenti allucinazioni, Daniel le disse che aveva lasciato le sue medicine nel suo appartamento, e che aveva assolutamente bisogno di prenderle.[4]Nonostante il suo primo rifiuto, Hannah fu impietosita da Daniel e, dopo avergli fornito un lungo cappotto dotato di cappuccio in cui potesse nascondersi il più possibile, i due lasciarono il campo e si diressero all'appartamento del ragazzo. I due raggiunsero l'appartamento, dove tuttavia Daniel si rese conto di aver finito tutte le sue medicine, poiché ne aveva gettato via l'ultimo flacone il giorno precedente. Daniel cadde velocemente in un profondo stato di sconforto e Hannah, per cercare di aiutarlo, gli suggerì che sarebbe stato meglio per lui lasciare uscire ciò che era bloccato all'interno della sua mente.[4]

venerdì 25 gennaio 2013

Connor Kenway


Connor Kenway (vero nome: Ratonhnhaké:ton (1755 - ?)
Figlio del Gran Maestro dei Templari nel Nord America britannicoHaytham Kenway e di Kaniehti:io, venne cresciuto dalla madre nel villaggio mohawk di Kanatahséton. Quando aveva cinque anni, il suo villaggio venne attaccato da un gruppo di Templari guidati daCharles Lee e vide morire la madre. Guidato dalla visione di unospirito, Ratonhnhaké:ton si unì all'Ordine degli Assassini. Uccise i più importanti Templari dell'epoca, compreso il padre, e aiutò più volte l'Esercito Continentale, contribuendo alla nascita della nuova nazione. Divenne anche il capitano dell'Aquila, che utilizzò principalmente per combattere i corsari inglesi e fu in possesso di un Frutto dell'Eden. Tra i suoi discendenti ci sono William eDesmond Miles.

Biografia

Primi Anni

Incontro con Charles Lee

Ratonhnhaké:ton nacque dall'unione del Gran Maestro dei TemplariHaytham Kenway, di origine britannica, e di una nativa americana di nome Kaniehti:io. Crebbe tra la tribù Mohawkassimilando la sua cultura e le sue tradizioni. Quando Ratonhnhaké:ton aveva cinque anni, insieme ai suoi amici decise di uscire dal villaggio a giocare a nascondino ed egli fu il primo a contare. Dopo aver trovato tutti i suoi amici la conta doveva farla il suo amico e quindi di regola Ratonhnhaké:ton doveva nascondersi. Quando si nascose dopo qualche minuto degli uomini lo presero per farsi dire dove si trovava il suo villaggio, l'uomo che l'aveva scovato lo prese per il collo e eraCharles Lee. Dopo che Charles insultò il suo popolo Ratonhnhaké:ton gli chiese qual'era il suo nome ed egli rispose e successivamente Charles gli chiese perché voleva sapere il suo nome, Ratonhnhaké:ton gli rispose che un giorno lo avrebbe trovato. Dopo quella risposta William Johnson colpì Ratonhnhaké:ton con un fucile alla testa facendolo svenire. Una volta ripreso Ratonhnhaké:ton corse al villaggio e vide che era in fiamme. Nella disperazione cerca sua madre che era intrappolata sotto una trave, ella non voleva essere salvata e gli disse che sarebbe stata sempre con lui, dopo quella frase un confratelloMohawk prese Ratonhnhaké:ton per portarlo in salvo e in quel momento vide sua madre morire.

Addestramento

Inizio del viaggio

Uscito dal Nexus Ratonhnhakè:ton decise di trovare il simbolo e grazie all'aiuto della Grande Madre che gli indicò dove poteva trovarlo lasciò il villaggio.Il villaggio venne in seguito ricostruito, ed egli crebbe insieme ai superstiti e trascorse l'infanzia insieme all'amico Kanen'tó:kon. Un giorno l'anziana "Grande Madre" del suo villaggio gli mostrò una Sfera di Cristalloche a sua insaputa era un Frutto dell'Eden, successivamente Ratonhnhakè:ton toccò la sfera ed entrò nel Nexus,  lì apparveGiunone, che dopo avergli spiegato il pericolo rappresentato da un'organizzazione segreta, gli mostrò il simbolo degli Assassini, spingendolo a cercarlo.

Incontro con Achille Davenport

Successivamente, il ragazzo si mise in viaggio verso la tenuta di Davenport, dove la Grande Madre aveva indicato di andare. Ratonhnhakè:ton si dirige verso una casa dove viveva un vecchio di nome Achille Davenport il quale gli chiese se poteva addestrarlo ma quest'ultimo rifiutò, ormai notte Ratonhnhakè:ton decise di trascorrere la notte in una stalla. il giorno dopo gli ripropone di addestrarlo ma invano.
Da quel momento Achille addestrò Ratonhnhakè:ton per diventare un Assassino e prepararsi a scontrarsi contro i Templari.Una notte dei ladri entrarono nella tenuta e Ratonhnhakè:ton riuscì a fermarli guadagnandosi la fiducia di Achille. Successivamente Achille invitò Ratonhnhakè:ton in casa e gli chiese perché voleva essere addestrato e quest'ultimo gli raccontò perché aveva intrapreso quel viaggio. Alla fine del racconto di Ratonhnhakè:ton Achille decise di raccontargli la guerra tra Assassini e Templari. Alla fine del racconto Achille decise di addestrare Ratonhnhakè:ton e successivamente gli mostrò i nomi dei Templari che collaboravano con la British Army comandati da Haytham Kenway, padre di Ratonhnhakè:ton, il ragazzo capì che per salvare la sua terra da loro doveva ucciderli tutti, anche suo padre.

Massacro di Boston

Achille continuò ad addestrare Ratonhnhaké:ton durante i mesi seguenti. Nel marzo 1770, chiese a Ratonhnhaké:ton di accompagnarlo a Boston, per acquistare i materiali necessari per riparare la sua casa. Lì, per consentire a Ratonhnhaké:ton di sentirsi più a suo agio con i coloni, gli propose di farsi chiamare "Connor", lo stesso nome del figlio, morto pochi anni prima.Connor rimase stupito dalla città, e Achille gli indicò un emporio dove poter comprare del legname e altro materiale da costruzione, e li fecero consegnare sul loro carro.Dopo aver acquistato gli oggetti sulla lista di Achille, Connor osservò una folla in rivolta, che intimava ai soldati britannici di lasciare la loro città. Connor tornò da Achille, ed osservò il tumulto con lui, fino a quando non vide il padre, Haytham Kenway, parlare con un altro uomo in mezzo alla folla. Achille, prevedendo che ci sarebbero stati dei guai, inviò Connor a seguire il complice del padre e scoprire i loro piani.Connor seguì gli ordini di Achille e pedinò l'uomo fino ad un tetto da cui voleva sparare sulla folla. Tuttavia, Connor riuscì a fermare l'uomo, ma Charles Lee, che era in piedi su un tetto al lato opposto della piazza, sparò un colpo di pistola in aria, inducendo i soldati inglesi ad aprire il fuoco sui civili.Una volta tornato a casa, Achille disse a Connor di averlo lasciato a Boston per permettergli di fare esperienza, e gli donò due Lame Celate per aiutarlo nella lotta contro i Templari.Durante il massacro dei civili, Haytham fermò una guardia, dicendole di inseguire Connor perché era l'autore dello sparo. Connor riesce a scappare, ma è ancora ricercato. Un messaggero riuscì comunque a raggiungerlo, e lo informò che Samuel Adamsvoleva incontrarlo. Samuel gli insegnò a ridurre la sua notorietà, e cioè strappando manifesti, o corrompendo i banditori e gli stampatori, facendo dire loro cose in sua discolpa accompagnate da testi che sviavano le accuse. In seguito, Samuel accompagnò Connor al porto, da cui poté tornare alla tenuta di Achille.

Nuovi abitanti alla tenuta

Subito dopo, Connor e Achille vennero allertati da un uomo che stava bussando alla finestra dell'abitazione alla ricerca di aiuto. Connor lo seguì subito fino al fiume, dove vide un altro uomo aggrappato a un tronco in balia della corrente. Connor lo inseguì lungo la riva del fiume, prima di saltare in acqua per salvarlo, poco prima che potesse cadere nella cascata.I due uomini, Godfrey e Terry, erano dei taglialegna alla ricerca di un luogo per costruire un mulino. Connor offrì loro la possibilità di costruirlo vicino alla tenuta. Riconoscenti, i due uomini e le loro famiglie si trasferirono sulla proprietà, diventando i primi di tanti a trasferirsi nella tenuta.Una volta tornati, Achille rimproverò Connor per essersene andato via per settimane senza nemmeno salutare. Tuttavia, Achille chiese a Connor di venire nello scantinato, dove gli fece indossare gli abiti da Assassino. Achille disse che teoricamente ci sarebbe dovuta essere una cerimonia particolare, ma visto che né lui né Connor tenevano molto alle formalità, si limitò ad accogliere verbalmente Connor nella Confraternita.In seguito Connor si ritrovò coinvolto negli eventi della Rivoluzione Americana, a questo punto Connor diede inizio alla sua caccia ai Templari.Entrata nell'Ordine

Caccia ai Templari

Il Boston Tea Party

Il primo Templare che Connor iniziò a cercare fu William Johnson, un noto mercante che contrabbandava del tè. Quindi, si recò a Boston, dove incontrò Samuel Adams, che era impegnato in una conversazione con alcune guardie. Dopo una breve discussione, i due assistettero ad una scena in cui un esattore, scortato da guardie inglesi, cercava di estorcere del denaro ad un cittadino di nome Stephane Chapheau, il quale, aiutato da Connor, riuscì ad eliminare l'esattore e le guardie. Dopo averlo ringraziato, Stephane si mise in cammino per le strade, mentre Connor si diresse verso una taverna, dove incontrò Samuel Adams, William Molineux e Stephane, i quali gli dissero che il miglior modo per stanare Johnson era distruggere il tè contrabbandato che serviva per acquistare la terra su cui sorgeva il villaggio di Connor. Così l'Assassino si incamminò verso il porto, dove distrusse tutti i carichi di tè di William Johnson e uccise tutti gli esattori. Successivamente si diresse verso la casa di Chapheau, il quale infuriato per essere stato derubato, si diresse verso il porto insieme a quest'ultimo uccidendo così l'ultimo esattore. Da quel momento in poi, Stephane divenne un membro dell'Ordine degli Assassini.Successivamente al Tea Party, Connor si diresse da Achille al quale raccontò tutta la vicenda e anche il fatto che non riuscì ad uccidere subito Johnson; Achille lo rimproverò per questo, ma Connor ribattè dicendo che riuscì a fermare i suoi piani. Alla fine Achille si limitò a dirgli che solo il tempo gli darà ragione.Più tardi, Connor scoprì che altre navi cariche del tè di Johnson stavano per attraccare a Boston. Così, insieme a William Molineux,Paul Revere, Samuel Adams e Stephane, si diressero al porto con l'intento di distruggere tutte le casse di tè rimaste. Connor uccise tutte le guardie che sorvegliavano le passerelle delle navi, e, insieme agli altri, iniziò a gettare il tè in acqua. Tuttavia, arrivarono delle truppe di guardie inglesi, le quali tentarono di fermare l'Assassino e i suoi alleati, ma senza successo. Dopo aver gettato tutto il tè in acqua, Stephane conservò l'ultima cassa di tè per Connor. Nel frattempo arrivò Johnson accompagnato da Charles Lee e da John Pitcairn, i quali videro Connor gettare in acqua l'ultima cassa di tè, proprio davanti ai loro occhi. Dopo, il Templare si ritirò per organizzare un nuovo piano.

La morte di William Johnson

La Cavalcata NotturnaSei mesi dopo, Kanen'tò:kon irruppe violentemente nella Tenuta invocando il suo amico. Il nativo americano disse a Connor che Johnson era tornato con l'intera cifra per l'acquisto della terra, e che era prossimo all'incontro con i capivillaggio. I due si diressero verso una rupe dove Kanen'tò:kon disse a Connor che Johnson era oltre il fiume, e che quest'ultimo era ben sorvegliato. Così Connor, senza farsi individuare, scalò il dirupo e raggiunse Johnson, il quale era impegnato nel convincere i capivillaggio a rendergli la terra. Tuttavia, essi ribatterono dicendogli che potevano difendersi da soli se il Templare avesse dato loro più approvvigionamenti. Johnson disse loro che la guerra non era la risposta, ma i nativi non cedettero. Per questo, deciso a raggiungere i suoi scopi, ordinò alle guardie di far fuoco sui nativi. Prima che potesse esserci qualche vittima, Connor si lanciò verso William, uccidendolo, e mettendo fine ai suoi piani. Successivamente, l'Assassino fuggì gettandosi da una scogliera.

La cavalcata notturna


Più tardi, il 18 Aprile 1775, Connor si diresse a casa di Paul Revere, dove trova anche i lealisti William Dawes eRobert Newman. Paul lo informò che John Pitacirn intendeva attaccare Lexington e Concord per distruggere gli approvvigionamenti dei patrioti e per uccidere John Hancok e Samuel Adams, i quali si erano temporaneamente rifugiati in quel posto. Così, a mezzanotte in punto, i due vagarono a cavallo per la Frontiera informando i patrioti dell'imminente attacco da parte degli inglesi. Tuttavia Connor e Paul trovarono una pattuglia di giubbe rosse a casa di uno degli informatori. I due si diedero alla fuga, facendo perdere le loro tracce e avvertendo l'ultimo informatore, Samuel Prescott. Informati tutti, Connor e Paul Revere si diressero verso il rifugio di Hancok e Adams, informandoli dell'attacco di Pitcairn. Revere disse a Connor che un uomo di nome John Parker l'avrebbe potuto aiutare a sostenere la battaglia, facendolo diventare un alleato.

La Battaglia di Lexington 

Il giorno seguente, Connor si diresse alle porte di Lexington, dove incontrò John Parker e le sue truppe. Pitcairn non si fece attendere, e arrivò poco dopo Connor, iniziando immediatamente l'attacco e sopprimendo i patrioti, costringendo alcuni di loro alla ritirata. John Parker diede a Connor una lettera da consegnare ad un uomo di nomeJames Barret, che si trovava alla difesa di Concord. Arrivato a Concord, l'Assassino avvisò Barret e Dawes che gli inglesi avevano già attaccato Lexington, e che si avvicinavano alla loro postazione.
La morte di John Pitcairn
James non credette a Connor finchè egli non mostrò lui la lettera, Dawes informò Connor che Paul era stato catturato, ma James assegnò all'Assassino il compito di difendere la cittadina mettendolo a capo della resistenza di Concord. Ottenuta la vittoria, i patrioti si ritirarono, e Connor si diresse a Philadelfia, dove, insieme a Samuel Adams, assistette al discorso fatto dal comandante George Washington, e venne informato che Israel Putnam avrebbe potuto aiutarlo a trovare Pitcairn.Dopo il congresso di Philadelfia, Connor si reca al campo di Bunker Hill, dove incontra un patriota che lo accompagna dal generale Israel Putnam, il quale spiega all'Assassino che il suo bersaglio non uscirà allo scoperto finchè le navi britanniche non avrebbero cessato il fuoco. A tal punto, Connor si fa strada per Charlestown, che viene rasa al suolo dalle bordate sparate dalle navi inglesi. Superato ciò che resta della cittadina, Connor si introduce furtivamente a bordo delle due navi piazzando una mina al centro di ogni nave, facendola affondare.
La prigione di Bridewell
Nel 1776, Connor venne informato da un'uomo di nome Benjamin Tallmadge che il suo prossimo bersaglio, Thomas Hickey, si era rifugiato a New York, intento a prepare il complotto organizzato per uccidere Washington. Dopo aver ottenuto le informazioni necessarie, l'Assassino si mise in viaggio verso New York insieme a Benjamin Tallmadge, che durante la visita della città gli disse che il miglior modo per rintracciare Hickey era quello di intercettare uno dei suoi alleati che facevano circolare denaro falso in tutta la città. Fortunatamente, Connor assistette ad una scena in cui un mercante si lamentava con un uomo per averlo pagato con soldi falsi.La morte di Thomas HickeyConnor seguì il falsario che lo portò dritto da Thomas Hickey, che stava racimolando i profitti del suo reato. Non appena il Templare vide Connor, si lanciò immediatamente fuori dall'edificio con il denaro. Dopo un breve inseguimento, Connor e Hickey vennero fermati e arrestati entrambi con l'accusa di contraffazione. Connor cercò di smentire le accuse che gli avevano addossato, ma una guardia lo colpì, facendogli perdere i sensi. Privo di sensi, Connor venne privato del suo equipaggiamento e trasferito nella Prigione di Bridewell, dove Thomas Hickey, che grazie ai suoi compagni ottenne un trasferimento in una cella migliore, informò i suoi amici Templari del fatto che non tutti gli Assassini fossero morti. Il compito di sistemare Connor venne affidato a Charles Lee, che dovette subire le lamentele di Thomas per il fatto che grazie a Benjamin Tallmadge, che lo accusò di tramare l'omicidio di Washington, non venne liberato. Nel frattempo Connor, origliando una discussione tra due detenuti, scoprì che un uomo di nome Mason Weems aveva un piano per scappare dalla prigione. Durante l'ora d'aria concessa dalle guardie, Connor individuò Weems grazie all'Occhio dell'Aquila, e dopo una breve partita a filetto da nove, l'Assassino convinse Mason a farsi spiegare la sua idea. Per prima cosa, Connor dovette rubare una chiave fatta da Mason, poi presa da un detenuto di nome Finch. Dopo averla recuperata, l'Assassino tornò in cella, ma quando cercò di utilizzare la chiave si accorse che non entrava nella toppa. Mason allora gli disse che la chiave la quale aveva rubato andava sostituita con quella del guardiano, e, che per arrivare a quest'ultimo, l'Assassino doveva scatenare un rissa. Dopo lo scontro, Connor si fece rinchiudere in cella speciale, dove rubò la chiave del guardiano e fuggì. Non appena arrivò alla cella di Hickey, ad attenderlo vi era Charles Lee, il quale gli disse che il giorno dopo sarebbe stato ucciso pubblicamente. Dopodichè, lo fece svenire con un colpo.

La morte di Thomas Hickey

L'ammiraglio della Marina BritannicaIl giorno dell'esecuzione, Connor venne svegliato bruscamente dalle guardie, le quali dopo averlo portato fuori dalla prigione, lo caricano su un carro diretto nel luogo dell'evento. Ad attenderlo vi era Charles Lee, che dopo aver segretamente addossato le colpe di Thomas a Connor, gli coprì il volto con un sacco per poi lasciarlo pendere sul cappio. Tuttavia, prima che Connor salisse sulla pedana dell'esecuzione, vide Achille, così capi che i suoi compagni erano venuti in suo soccorso, infatti mentre penzolava lanciò il segnale di richiamo e venendo liberato. Achille consegnò a Connor il suo tomahawk, mentre Hickey si stava lanciando verso Washington che stava assistendo all'esecuzione. Prima che il Templare potesse uccidere Washington e la sua scorta, Connor intervenne colpendolo a morte. Dopo, le guardie accerchiarono Connor puntando i fucili su di lui, ma, fortunatamente, intervenne Israel Putnam, elogiando l'Assassino per aver salvato il comandante e dicendogli che Hickey era un uomo senza onore. Successivamente, Connor si recò nuovamente a Philadelfia per assistere alla firma della Dichiarazione d'Indipendenza.

L'ammiraglio della Marina Britannica

Sempre nel 1776, dopo aver salvato il comandante Washington, Connor si dedicò alla ricerca di un'altro Templare, l'ammiraglio della Marina Britannica, Nicholas Biddle, che si diceva stesse gettando terrore sulla costa continentale. Connor cominciò a cercare il Templare, cercando di farlo uscire allo scoperto sconfiggendo i suoi alleati inglesi, tuttavia non appena Biddle seppe la notizia, tradì la Corona facendosi nominare ammiraglio della Marina Continentale, inoltre un'amica di Robert Faulkner, Amanda, informò il capitano dell'Aquila che il congresso americano assegnò a Biddle il comando di una delle più potenti dell'Atlantico, la USS Randolph. Nello stesso anno, Washington chiese a Connor di scortare al porto il vascello francese, Belladonna, che doveva essere scortata dall'Assassino. Durante il cammino verso il porto, l'Aquila e la Belladonna vennero attaccate, da un flotta di razziatori inglesi, comandate da un Templare al servizio di Biddle. L'Aquila e la Belladona riuscirono ad abbatere la flotta, permettendo all'Assassino di abbordare la nave su cui risiedeva il Templare, il quale, in punto di morte, disse a Connor che il suo beraglio stava costeggiando sul Mar dei Caraibi

L'incontro con Aveline de Grandprè

Nell'inverno del 1777, Connor dovette sospendere la ricerca di Nicholas Biddle, per via del fatto che venne contattato dal suo confratello proveniente da New OrleansAveline de Grandpré. Aveline desiderava che Connor la aiutasse a rintracciare un Templare di nomeGeorge Davidson. Tuttavia la discussione venne interrota, da Aveline che indicò a Connor una sentinella Templare in fuga, successivamente l'Assassino ne notò altre. Così Connor andò dal gruppo di sentinelle, mentre l'Assassina catturava quella in fuga. I due scoprirono che Davidson si nascondeva in un forte poco distante da lì. Per raggiungere il forte dalla loro posizione, i due confratelli dovettero scalare una ripida cascata gelata dal freddo invernale, ed evitare le guardie. Tuttavia il loro cammino venne bloccato, nel punto in cui vi era un crepaccio, l'Assassina vi poteva passare grazie alla sua frusta, ma Connor no, così Aveline sbloccò la strada a Connor, usando una trave per formare un ponte. Giunti alle mura del forte Aveline vi si infiltrò, mentre Connor distrasse le guardie, attaccandole. Dopo aver ucciso il suo bersaglio i due si salutarono, Aveline tornò nella Lousiana, mentre Connor riprese la sua caccia a Templari.

La morte di Nicholas Biddle

Un'anno dopo, nella Battaglia delle Barbados del 1778, Connor riuscì a rintracciare la Randolph, inseguendola nelle acque caraibiche, tuttavia, la nave nemica tese un'imboscata a Connor sorprendendola con una flotta di navi da guerra della marina britannnica. Tuttavia, Connor affondò la flotta riuscendo a distruggere l'albero maestro della  Randolph riucendo ad abbordarla con il suo equipaggio. Così l'Assassino e il Templare si ritrovarono faccia a faccia, in uno scontro diretto, dal quale uscì sconfitto Biddle, che chiese all'Assassino di morire affondando insieme alla sua nave. Così Connor esaudì il desiderio di Biddle, facendo affondare la USS Randolph, insieme al suo capitano. Tuttavia, Faulkner non era daccordo sulla scelta di Connor, visto che lui si sarebbe impossessato del vascello, data la sua fama e la sua potenza. Subito dopo Robert suggerì all'Assassino di far partire un bell'incitamento per l'equipaggio, e così fu mentre tornavano a casa.

La morte di Benjamin Church

Nel 1778, dopo aver salvato la costa continentale dalle grinfie di Nicholas Biddle, Connor si reca a Valley Forge dove incontra quest'ultimo, il quale lo informa che il Templare Benjamin Church, appena uscito di prigione, rubò tutti gli approvvigionamenti dell'Esercito Continentale, rendendo inevitabile la sconfitta. Connor, interessato al Templare, chiese maggiori informazioni su quest'ultimo. Sotto il consiglio di Washington, iniziò a cercare Church in una vecchia chiesa abbandonata, nella zona lungo la via a sud della Frontiera, però, a sua insaputa, ad attendere Church vi era anche suo padre, Haytham, che non appena vide suo figlio, lo atterò saltandogli addosso, per poi tentare di ucciderlo con la sua lama celata. Tuttavia, l'Assassino riuscì facilmente a liberarsi dalla presa del suo avversario. Sorpreso di vedere il padre, Connor lo accusò del fatto che stesse aiutando Church e la Corona Britannica; Haytham smentì tutto dicendogli che Church non era più un suo amico, visto che tradì i Templari schierandosi con gli inglesi.In seguito, diede dell'ingenuo a Connor dicendogli che i Templari non aiutavano la Corona, ma che avevano lo stesso scopo degli Assassini. Dopo una breve chiaccherata, i due rivali strinsero una temporanea alleanza. Dopo aver ottenuto le informazioni necessarie, i due uccisero tutti gli alleati di Church, ma Haytham si ritirò a metà dello scontro, lasciando Connor da solo. Terminato il combattimento, Connor si recò a New York per incontrare suo padre. Dopo aver scoperto il nascondiglio del suo bersaglio, Connor si reca al porto di New York, dove ad attenderlo vi era suo padre. Dopo una breve discussione, i due si incamminarono verso il loro bersaglio, ma tuttavia il loro cammino venne interrotto da Connor che chiese al padre perchè non lo uccise al loro primo incontro, il Templare rispose che era curioso, ma senza specificare il motivo di tale curiosità.Successivamente, Connor chiese al suo rivale qual'era il vero scopo dei Templari, e Haytham rispose che loro lottano per ottenere ordine, regole e soprattutto uno scopo, inoltre aggiunse che gli Assassini una volta miravano ad un obiettivo più nobile, cioè la pace. Concluso il battibecco, Connor ed Haytham raggiunsero il nascondiglio di Church, che era sorvegliato da uomini che il Templare non conosceva, tuttavia, credendo di poter passare inosservato, decise di andare da solo, ma venne fermato da Connor, il quale spiegò al padre un piano per entrare. Per realizzare tale piano, Connor dovette uccidere uno degli uomini di Church e indossare i suoi abiti per passare inosservato. Indossati gli abiti, tornò da Haytham riuscendo ad entrare, ma, una volta entrati, i due alleati caddero in un'imboscata. Un uomo che si finse Benjamin Church gli disse che il loro vero bersaglio era partito via mare, a bordo della Welcome, carica dei rifornimenti dei patrioti, detto questo ordinò ai suoi seguaci di uccidere entrambi, ma l'Assassino e il Templare si rivelarono troppo abili per dei semplici mercenari, pertanto li uccisero tutti per poi fuggire dall'edificio infuocato. Successivamente, si recarono al porto per salpare a bordo dell'Aquila, ed inseguire Church. Dopo aver scoperto il nascondiglio di Church, Connor ed Haytham si imbarcarono sull'Aquila per rintracciare il loro bersaglio. Dopo aver cercato a lungo, un membro dell'equipaggio avverte Connor che la Welcome aveva attraccato su un'isola, ma mentre l'Assassino si avvicinava alla nave del tutto vuota, un piccolo mercantile sparò due colpi di cannone e si diede alla fuga. Così, Connor e la sua ciurma la inseguirono, mentre Haytham si lamentava della scarsa abilità del figlio nel pilotare il suo vascello. Ad un certo punto, il mercantile venne raggiunto da alcune navi alleate, su una delle quali vi si era nascosto Benjamin Church. Nonostante l'inferiorità numerica, Connor riuscì a dimezzare i rinforzi di Church, e a bloccare l'avanzata della nave, tuttavia Haytham, stufo del fatto che il figlio perdesse tempo, prese il controllo del timone, speronando gravemente la nave nemica, successivamente vi saltò a bordo seguito da Connor e la sua ciurma. Prima di raggiungere il padre, Connor uccise tutti gli ufficiali a bordo del vascello, in seguito aprì la stiva della nave, che, con sua grande sorpresa, non conteneva ciò che cercava. Successivamente raggiunse Haytham che stava pestando a morte Benjamin Church. Ottenuta la sua vendetta, Haytham se ne andò, lasciando Connor da solo, così l'Assassino mise fine alla vita di Church, uccidendolo con la lama celata. In seguito, prese i rifornimenti con la sua ciurma.

Collaborazione con Haytham

La British Army

Il 16 giugno del 1778, dopo aver ucciso Benjamin Church e ridato i rifornimenti ai patrioti, il nuovo obiettivo di Connor ed Haytham era di scoprire la prossima mossa della Corona, per mettere fine alla guerra. Così, Connor si diresse a New York dove incontrò suo padre, che nel frattempo stava consultando uno dei suoi contatti. Dopo aver dato i nuovi ordini alla sua spia, l'Assassino e il Templare decisero di trovare i comandanti inglesi, per scoprire le nuove intenzioni degli inglesi. Una volta trovati i comandanti, i due si appostarono su un tetto per origliare la discussione tra i capitani, ma purtroppo i comandanti non dissero nulla a riguardo della nuova tattica degli inglesi, ed Haytham decise di ottenere le informazioni necessarie sequestrando ed interrogando i capitani. Così, il Templare si lanciò dalla sua posizione eseguendo un doppio assassinio in volo, ingaggiando uno scontro diretto. Uccise tutte le giubbe rosse presenti, i due catturarono i tre capitani, con l'intento di portarli a Fort George per interrogarli, però, uno dei tre riuscì a liberarsi e a fuggire per chiedere aiuto, ma fortunatamente Connor riuscì a fermarlo, per poi raggiungere il padre al forte. Arrivato a destinazione, Connor scortò il soldato in una stanza legandolo ad una sedia, per poi iniziare l'interrogatorio. Il comandante disse loro che gli inglesi ebbero lasciato Philadelfia per raddoppiare le truppe e attaccare New York. Successivamente, Haytham uccise la guardia, per poi recarsi a Valley Forge per riferire la notizia a Washington.

Abbandono della causa patriottica

Dopo aver scoperto le nuove intenzioni della Corona, Connor si reca nuovamente a Valley Forge, dove ad attenderlo vi era suo padre, il quale era contrario al fatto che dovessero riferire ciò che sapevano a Washington, ritenendo che fosse più saggio riferirlo a Charles Lee. Una volta incontrato Washington, Connor gli riferì che gli inglesi si volevano ritirare da Philadelfia, per raddoppiare le truppe su New York, così George decise spostare i soldati a Monmouthincaricando Gilbert du Motier, Marchese de Lafayette di gestire l'assalto degli inglesi. Tuttavia, la discussione fu interrotta da Haytham, il quale mostrò a Connor un documento in cui Washington incaricò i patrioti di distruggere tutti i villaggi dei nativi, compreso il villaggio di Connor. Infuriato, Connor ruppe l'alleanza con il padre dicendogli che aveva già da tempo quest'informazione. Così, Connor montò sopra un cavallo inoltrandosi nella foresta, eliminando tutti i messaggeri patrioti che incontrava sul suo cammino. Successivamente, si diresse al suo villaggio per accertarsi che fosse salvo, lì incontrò la Grande Madre, la quale gli riferì che Charles Lee portò con se Kanen'tò:kon e altri Mohawk per cercare di fermare la spedizione. Connor, per evitare il massacro, fece svenire tutti i suoi amici indiani, ma quando cercò di fermare Kanen'tò:kon, quest'ultimo cercò di colpirlo col suo pugnale, accusando l'Assassino di voler uccidere la sua gente, alleandosi con i patrioti Templari. Successivamente, il Mohawk tentò di uccidere Connor, ma quest'ultimo infilzò la sua lama nella gola del suo amico. Dopo avergli dato le ultime onoranze, l'Assassino si diresse a Monmouth per assistere Lafayette contro gli inglesi.

Ricerca di Charles Lee

La Battaglia di Monmouth

Dopo aver perso il suo migliore amico, Connor si diresse a Monmouth, dove ad attenderlo vi era il Marchese de Lafayette, che stava dando parole di incoraggiamento ai suoi soldati. Gilbert, non appena vide l'Assassino, gli disse che Charles Lee si era ritirato non appena le truppe si erano schierate. Tuttavia, mentre Connor e Gilbert discutevano, arrivò un intero esercito di giubbe rosse; così Lafayette fu costretto ad ordinare la ritirata, mentre Connor, accompagnato dai migliori soldati del Marchese come guardie personali, si mise a comandare ancora una volta i patrioti, ordinando loro di far fuoco sugli inglesi mentre il resto delle truppe si ritirava. Non appena tutti i patrioti si ritirarono, Connor montò su un cavallo dirigendosi a gran velocità a Concord, e durante il suo cammino salvava i patrioti che stavano per morire sotto esecuzione. Una volta raggiunta la zona di Concord, Connor incontrò George Washington, avvertendolo per la medesima volta che Charles Lee era un nemico pericoloso e che avrebbe dovuto usare il suo potere per allontanarlo dai patrioti. Così George decise di indagare sulle accuse di Connor verso il Templare.

In aiuto di Benedict Arnold

Dopo aver aiutato i patrioti nella battaglia di Monmouth, Connor viene richiamato da Washington, che gli chiese aiuto per proteggere il maggiore Benedict Arnold da alcune spie inglesi infiltratesi apposta per ucciderlo, la cui morte sarebbe stata una grave perdita per l'Esercito Continetale. Connor accettò di aiutare George, ma quest'ultimo disse all'Assassino che i patrioti non dovevano sapere di tutto ciò. Così, Connor si diresse a West Point dove individuò e uccise tutti gli infiltrati, tuttavia Connor uccise l'ultima di queste proprio davanti agli occhi di Arnold, che, rimanendo stupito, chiese a Connor cosa stava facendo; l'Assassino si giustificò dicendo che l'uomo il quale aveva appena ucciso era un spia inglese che aveva l'intento di ucciderlo e dopo che Washington scoprì il complotto, lo mandò in suo soccorso. Dopo aver compreso le azioni di Connor, Arnold gli ordinò poco garbatamente di scortare dei patrioti con un carico di munizioni, destinati al forte di West Point, inoltre, aggiunse che un uomo di nome John Anderson, gli avrebbe fornito le istruzioni. Raggiunti i militari, l'Assassino prese uno dei carichi e insieme agli altri si avviò a destinazione. Tuttavia, non appena Connor arrivò lì, vide l'ultimo traditore fuggire dal campo. Dopo averlo raggiunto, Connor lo consegnò ai patrioti, per poi tornare da Benedict Arnold. Dopo aver catturato l'ultimo infiltrato, Connor torna da Arnold, che nel frattempo stava discutendo con John Anderson. Non appena vide l'Assassino, Arnold gli assegnò subito un altro compito, cioè trasportare i barili di polvere da sparo nel magazzino. Però, mentre trasportava i barili, Connor vide Arnold e Anderson allontanarsi dal campo con fare sospetto, così l'Assassino li seguì silenziosamente, ascoltando la loro conversazione. Connor scoprì che il maggiore stava orchestrando un piano con gli inglesi, e che consegnò a John una lettera destinata al Generale Clinton. Terminata la discussione, Anderson si diresse da Clinton per consegnargli lo scritto, e Connor lo seguì restando incongnito. Dopo, Connor vide Anderson cambiarsi d'abito, vestendo da giubba rossa. Più tardi Anderson fu fermato da alcuni patrioti, che volevano ucciderlo, ma Connor ordinò loro di non farlo, ma di perquisirlo. I patrioti trovarono la lettera scritta da Arnold nello stivale di John, che si scoprì essere il maggiore Andrè, un inglese. l'Assassino indine ordinò a patrioti di portare Andrè da Washington, mentre lui andava da Arnold. Giunto dal maggiore, Connor mostrò immediatamente lo scritto a Benedict, accusandolo di voler cedere West Point alla Corona al fronte di un pagamento di 20.000 sterline. Arnold cercò di smentire tutto, ma Connor disse che sarebbe stato Washington a prendere una scelta, visto che sarebbe arrivato lì a momenti. Succesivamente, il forte venne assaltato dagli inglesi, e Arnold si diede alla fuga. Connor e le guardie riuscirono comunque a fermare gli inglesi, ma senza catturare Arnold.

La Battaglia di Chesapeake

Nel 1781, Connor ricevette un informazione, la quale diceva che Charles Lee si era rifugiato a Fort George, dopo che Washington lo detronizzò dalla carica affidatagli dal Congresso continentale, ma senza ucciderlo. Sapendo che Charles Lee era ancora vivo, Connor decise di non chiedere più a Washington di ucciderlo, ma farlo lui stesso. Per infiltrarsi a Fort George, Connor chiamò Lafayette, al quale chiese aiuto per realizzare il suo piano, che consisteva nel guadagnare la fiducia dell'Ammiraglio de Grasse per farsi prestare alcune navi della flotta francese, le quali, non appena Connor si fosse infiltrato e dato loro il segnale, avrebbero dovuto fare breccia nelle mura del forte, scatenando il panico e permettere a Connor di trovare Lee e ucciderlo. Così, il 5 Settembre 1781, Connor, a bordo dell'Aquila, si diresse alla baia di Chesapeake, dove incontrò l'Ammiraglio de Grasse, che gli assegnò il compito di tenere la baia e di proteggere New York fino all'arrivo dei rinforzi. Inoltre, l'ammiraglio assegnò a Connor le navi alleate Saint Esprit e Marseillos, con le quali si diresse alla baia per bloccare gli inglesi. Una volta arrivate le flotte nemiche, Connor e i suoi alleati vi si gettarono contro, distruggendone la maggior parte. Ad un certo punto però, Connor si ritrovò da solo, visto che entrambe le navi alleate vennero affondate. Costretto a tenere la baia da solo, Connor si ritrovò ad affrontare un enorme vascello britannico, il quale distrusse tutti i cannoni dell'Aquila lasciandola senza difese. In un ultimo disperato tentativo, Connor decise di abbordare il vascello, e cosi fu; Connor, una volta abbordata la nave, vi uccise il capitano e affondò il vascello sparando sulla polvere da sparo. Successivamente arrivarono i rinforzi che scortarono l'Aquila dall'ammiraglio, il quale donò a Connor ben cinque navi. Infine, l'Assassino si diresse nel sottosuolo di New York, per entrare a Fort George.

Morte del padre Haytham Kenway

Una volta infiltratosi a Fort George, Connor si diresse immediatamente verso il fuoco di segnalazione, con il quale avrebbe dovuto dare il segnale alle navi. Una volta raggiunto lo accese, per poi gettarsi rapidamente in un carro di fieno, eseguendo un Salto della fede mentre le navi devastavano le mura del forte. Tuttavia, mentre usciva dal suo nascondiglio, l'Assassino venne colpito da una cannonata, uscendone gravemente ferito. Allo stremo delle forze, Connor si fece strada tra i palazzi del forte, cercando di evitare il più possibile le guardie, però mentre usciva da un palazzo, venne nuovamente colpito da una palla di cannone. Dopo essersi in parte ripreso, Connor invitò a gran voce Lee a farsi avanti, ma a quel punto giunse Haytham, il quale colpì più volte il figlio, ma egli contrattaccò riuscendo ad immobilizzare il Templare. Haytham gli disse che non aveva speranze contro di lui, e l'Assassino irritato sfoderò la sua lama, pugnalando il padre al braccio. Ma Haytham, deciso a proteggere l'unico che secondo lui, avrebbe potuto liberare le Colonie, sfoderò la sua spada, ingaggiando un combattimento con il figlio. Tale combattimento trovò sconfitto Haytham, il quale disse a Connor che era fiero di lui, per poi morire. Infine, l'Assassino uscì dal forte per continuare la sua ricerca.

Liberazione delle Colonie

La morte di Charles Lee e la Liberazione

Dopo la morte di Haytham, Charles divenne il Gran Maestro dei Templari. Per questa cosa, Connor era più determinato che mai ad ucciderlo. Allora si diresse a New York, dove Charles stava celebrando il funerale del suo predecessore. Tuttavia, quando Connor tentò di avvicinarsi venne bloccato da alcuni Templari che lo portarono di fronte a Charles. Non appena vide l'Assassino, il Templare gli promise che lo avrebbe ucciso solo dopo che avrebbe distrutto tutto ciò per cui Connor lavorò in questi anni. Dopo, disse a suoi uomini di portare Connor in un altro luogo. Successivamente, i soldati cominciarono a pestare l'Assassino che però riuscì a liberarsi e ad ucciderli tutti, per poi chiedere ad uno di loro dove era diretto Lee. Costui rispose che era diretto al porto, su una nave chiamata Jersey. Ottenuta quest'informazione, Connor si diresse al porto, per poi salire a bordo della Jersey. Ascoltando alcune discussioni tra il capitano della nave e dei mercanti, scoprì che Charles era a Boston, in una taverna di nome Green Dragon. Successivamente, l'Assassino uccise il capitano e si tuffò in acqua dalla Jersey, per poi andare a Boston. Giunto in città, l'Assassino andò alla Green Dragon, dove individuò uno degli uomini del Templare, forzandolo a dirgli dove era diretto Charles. Dolente, il seguace di Lee gli disse che era al porto e che aveva intenzione di lasciare il paese. Raggiunto il porto, Connor rintracciò Charles, il quale non appena vide l'Assassino, si diede alla fuga. Connor inseguì il suo bersaglio su una nave fino a quando una balaustra cedette, facendoli cadere dentro la stiva. Connor, non appena vide Charles in piedi accanto a lui, prese una pistola e sparò sul petto di Charles, per poi svenire. Tuttavia, Charles restò in vita. Dopo, essersi ripreso dal faticoso inseguimento, Connor viene fermato da un uomo, il quale gli dice che il suo bersaglio stava risalendo il fiume Charles. Così, l'Assassino riuscì ad ottenere un passaggio verso il luogo in cui alberga Lee. Alla fine, Connor si ritrovò in un locale, nel quale vide Charles seduto in disparte su un tavolo. Allora l'Assassino si sedette accanto al Templare. Charles prese una bottiglia e gliela offrì a Connor che l'accettò. Successivamente, Charles capì che non poteva più fare nulla, e diede a Connor il permesso di ucciderlo; l'Assassino impugnò il suo coltello, e lo colpì Lee con decisione sul petto. Dopo aver visto il corpo di Charles sdraiato sul tavolo, Connor si dileguò.Dopo aver sventato i piani di conquista dei Templari, Connor si diresse al suo villaggio, che con sua sorpresa era privo dei suoi abitanti. Vi trovò solo un uomo seduto davanti al fuoco il quale gli disse che gli abitanti del villaggio si erano spostati a ovest, dato che il Congresso aveva ceduto la terra a dei mercanti di New York. Successivamente, Connor si recò a New York per assistere all'evacuazione totale degli inglesi, e alla nascita degli Stati Uniti d'America.

TENUTE:
Completando varie sfide Connor otterrà diversi costumi che potrà indossare:
  • Abito di Achille: Si ottiene completando tutte le missioni della Tenuta
  • Abito del Capitano Kidd: Si ottiene completando tutte le missioni di Gamba di Legno
  • Abito di Kanien'keha':ka (madre di Connor): Si ottiene raccogliendo tutte le piume nella frontiera
  • Abito di Altair: Si ottiene completando tutte le missioni al 100%
  • Abito di Ezio Auditore: Si ottiene solo acquistandolo su Uplay



CONNOR KENYWAY E' IL PERSONAGGIO PRINCIPALE DI ASSASSIN'S CREED 3: ANTENATO DI DESMOND MILES 
.
.