lunedì 11 febbraio 2013

Daniel Cross (Prima Parte)


Daniel Cross (9 marzo 1974 - 14 dicembre 2012) è stato un agente Templare dormiente, un ex detenuto, tossicodipendente e alcolizzato tra il XX e il XXI secolo. Daniel è stato il pronipote diNikolai Orelov, un membro del ramo russo dell'Ordine degli Assassini, nonché il nipote di Innokenti Orelov.A seguito di una notte passata a bere alcolici in un locale diPhiladelphia, Daniel fu portato via da Hannah Mueller, un membro degli Assassini, e introdotto ad un nuovo stile di vita. Incuriosito dalle sue visioni della vita passata del suo bisnonno Nikolai Orelov, Daniel si unì all'Ordine degli Assassini e rese lo scopo della sua vita quello di incontrare il loro Mentore, convinto che potesse aiutarlo a capire il significato del suo dono.Daniel viaggiò due anni per il mondo, visitando tutti i maggiori campi degli Assassini, alla ricerca del Mentore, prima di essere ricevuto in udienza. Fu durante questo incontro che un comando dormiente, impiantato nella mente di Daniel quando era molto piccolo, si attivò.Daniel uccise il Mentore e fu costretto a fuggire e a lasciare l'Ordine degli Assassini, tornando dalle uniche persone che avrebbero potuto accettarlo, le Abstergo Industries. Lì, Daniel si unì all'Ordine dei Templari, di cui divenne un Maestro e membro dell'Inner Sanctum nel 2012.Nel settembre dello stesso anno, Daniel catturò l'ex AssassinoDesmond Miles, che condusse alla Abstergo, dove divenne una delle cavie del Progetto Animus del Dr. Warren Vidic. Dopo la fuga dalla Abstergo di Desmond ed il fallimento del Progetto Sirena, Daniel ne seguì le tracce e si confrontò con lui più volte in giro per il mondo con lo scopo di recuperare la Mela dell'Eden in suo possesso per conto di Vidic. Durante il loro ultimo incontro, avvenuto nella struttura della Abstergo di Roma, Daniel venne assassinato dallo stesso Desmond.

BIOGRAFIA

Giovinezza

Daniel Cross, il cui nome di nascita è sconosciuto, quando era ancora molto piccolo, viene rapito dagli uomini delle Abstergo Industries e sottoposto ad almeno un intervento di chirurgia.[3]Dopo aver reso Daniel il Soggetto 4 del Progetto Animus, la Abstergo esplorò i suoi ricordi genetici, causandogli le allucinazioni tipiche dell'effetto osmosi anni più tardi.[4] Utilizzando una copia di un Frutto dell'Eden[5], il Dr. Warren Vidic inserì nella mente di Daniel un impulso nascosto che avrebbe dovuto portarlo ad uccidere il Mentore dell'Ordine degli Assassini quando se ne sarebbe presentata l'occasione.[4]Daniel crebbe e diventò un criminale, continuando a soffrire di improvvise allucinazioni, così vivide da portarlo spesso a confondere se stesso con il suo bisnonno, Nikolai Orelov.[3]Dopodiché, il piccolo Daniel fu abbandonato sulla strada. Vagò per la campagna per un po' di tempo, finché non fu trovato da una coppia che stava passando di lì in macchina. Quando loro gli chiesero quale fosse il suo nome, Daniel rispose tristemente che voleva tornare a casa sua, ma in russo, la lingua del suo antenato di cui era stato costretto a rivivere i ricordi.[4]Non essendo in grado di comprendere e contrastare le allucinazioni causate dall'effetto osmosi, Daniel si diede all'alcol e alla droga. Alla fine, la sua dipendenza dalla droga portò alla morte della sua fidanzata, Kelly. Daniel fu arrestato e, una volta rilasciato, obbligato dal tribunale a sottoporsi a delle visite mediche e a prendere dei medicinali che reprimessero le allucinazioni.[3]In un certo momento del 1998, quando iniziò a sembrare evidente che Daniel non stava prendendo le medicine che gli erano state prescritte, lo psichiatra che gli era stato assegnato dal tribunale gli ricordò che era obbligato a farlo dalla legge. Tuttavia, Daniel, stanco di prendere quel tipo di medicinali, gettò via la ricetta medica in un cestino della spazzatura e si recò in un bar.[3]
Introduzione nell'Ordine
Il giorno seguente, Daniel si svegliò in un luogo a lui sconosciuto e apprese poco dopo da Hannah che era stato portato in un campo degli Assassini nei pressi di Philadelphia. Poi la ragazza gli disse che non erano stati in grado di riportarlo nella sua baracca e che al campo nessuno era in grado di riconoscerlo.[4]Subito dopo, i due incontrarono Paul Bellamy, il responsabile del campo, che si collegò al discorso che Hannah stava facendo, dicendo a Daniel che non avevano trovato alcun riferimento a lui in alcun registro del personale dell'Ordine degli Assassini. Daniel allora spiegò spazientito nuovamente che non sapeva nulla né di Assassini né di Templari, nonostante il tatuaggio che portava sul braccio rappresentasse il simbolo dell'Ordine.[4]In quel momento, Daniel ebbe un'altra visione e pronunciò a voce alta alcune parole che il suo bisnonno Nikolai aveva detto in uno dei suoi ricordi. Quando Paul provò a chiedergli che cosa stesse accadendo, e che cosa volesse dire "Tunguska", Daniel provò ad andarsene dal campo, ma fu bloccato da due Assassini. I tre iniziarono una lotta a mani nude, in cui Daniel riuscì a mettere fuori gioco i suoi avversari, prima di essere indotto a fermarsi da Paul, che gli puntò al collo la sua lama celata. Daniel tornò in sé stesso e fu riportato nella baracca che gli era stata assegnata la notte precedente.[4]Quella sera, in un impeto di rabbia, Daniel rovesciò i mobili della sua stanza, attirando l'attenzione di Hannah. Avendo ormai paura delle sue sempre più frequenti allucinazioni, Daniel le disse che aveva lasciato le sue medicine nel suo appartamento, e che aveva assolutamente bisogno di prenderle.[4]Nonostante il suo primo rifiuto, Hannah fu impietosita da Daniel e, dopo avergli fornito un lungo cappotto dotato di cappuccio in cui potesse nascondersi il più possibile, i due lasciarono il campo e si diressero all'appartamento del ragazzo. I due raggiunsero l'appartamento, dove tuttavia Daniel si rese conto di aver finito tutte le sue medicine, poiché ne aveva gettato via l'ultimo flacone il giorno precedente. Daniel cadde velocemente in un profondo stato di sconforto e Hannah, per cercare di aiutarlo, gli suggerì che sarebbe stato meglio per lui lasciare uscire ciò che era bloccato all'interno della sua mente.[4]

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