giovedì 2 agosto 2012

Caterina Sforza

Caterina Sforza (1463 - 28 maggio 1509) è stata la contessa di Forlì e di Imola, e figlia di Galeazzo Maria Sforza. Lei era fidanzata con il nipote del Papa, Girolamo Riario, a soli 10 anni di età, e consumarono il matrimonio a 14 anni.

Biografia

Infanzia

Figlia illegittima di Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, e di Lucrezia Landriani, moglie del cortigiano Gian Piero Landriani, crebbe nella raffinata corte di Milano, che nel XV secolo era ammirata da tutta Europa. Si ritiene che Caterina abbia vissuto i primi anni della sua vita con la famiglia della madre naturale. Il rapporto tra madre e figlia non fu mai interrotto: Lucrezia infatti seguì la crescita di Caterina e le fu sempre accanto nei momenti cruciali della sua vita. Solo dopo essere diventato Duca di Milano nel 1466 alla morte del padre Francesco, Galeazzo Maria Sforza fece trasferire a corte i suoi quattro figli Carlo, Chiara, Caterina e Alessandro, tutti avuti da Lucrezia, i quali vennero affidati alla nonna Bianca Maria e, in seguito, tutti adottati da Bona di Savoia, sposata dal Duca nel 1468.
Alla corte sforzesca, Caterina, Chiara e i loro fratelli ricevettero, secondo le usanze dell'epoca, lo stesso tipo di istruzione di stampo umanistico, costituita dallo studio della lingua latina e dalla lettura delle opere classiche. Caterina in particolare apprese dalla nonna paterna i capisaldi delle doti che dimostrerà in seguito di possedere, soprattutto la sua predisposizione per il governo e per l'uso delle armi, con la consapevolezza di appartenere ad una stirpe di gloriosi guerrieri.

Matrimonio

Nel 1473 fu organizzato il matrimonio di Caterina con Girolamo Riario, figlio di Paolo Riario e di Bianca della Rovere, sorella di papa Sisto IV. A Girolamo, Sisto IV aveva procurato la signoria di Imola, già città sforzesca, nella quale Caterina entrò solennemente nel 1477. Dopo di che raggiunse il marito a Roma, dove egli, originario di Savona, viveva già da diversi anni al servizio del Papa, suo zio.

Alla corte di Roma

Mentre Girolamo si occupava della politica, Caterina si inserì rapidamente nella vita dell'aristocrazia romana fatta di balli, pranzi e battute di caccia, alle quali partecipavano artisti, filosofi, poeti e musicisti provvenienti da tutta Europa. Ella era ammirata come donna fra le più belle ed eleganti e lodata affettuosamente dall'intera cerchia sociale, compreso il Papa, e ben presto si trasformò da semplice fanciulla adolescente in una ricercata intermediaria fra la corte di Roma e non solo quella di Milano, ma anche le altre corti italiane. A Girolamo intanto, dopo la morte prematura del fratello, il cardinale Pietro Riario, Sisto IV riservò una posizione di primo piano nella sua politica di espansione ai danni soprattutto della città di Firenze. Egli aumentava di giorno in giorno il suo potere e anche la sua crudeltà nei confronti dei nemici. Nel 1480 il Papa, per ottenere un forte dominio in terra di Romagna, assegnò al nipote la signoria, rimasta vacante, di Forlì.

Incontro con Ezio Auditore

Nel 1481, prima della partenza di Leonardo da Vinci da Forlì, Caterina era rimasta intrappolata su un piccolo scoglio. Fortunatamente per lei, Ezio Auditore da Firenze la sentì urlare chiedendo aiuto, poi è venne da lei con una barca, riportandola a terra. Come ringraziamento, Caterina gli permise di imbarcarsi per Venezia.
Mentre partivano da Forlì, Ezio disse a Leonardo che Caterina era la "sua prossima conquista", prima di essere rimproverato da Leonardo, che gli spiegò l'importante ruolo di Caterina. Leonardo l'ha definita "potente e pericolosa quanto giovane e bella". Ezio ha semplicemente risposto che Caterina era quindi, il suo "tipo di donna."

Presa di Castel Sant'Angelo

Alla morte del papa, il 12 agosto 1484, a Roma si buttarono al saccheggio tutti coloro che avevano patito delle ingiustizie dai suoi collaboratori durante il suo pontificato, portando per le strade di Roma disordine e terrore.
In questo momento di caos Caterina raggiunse a cavallo Castel Sant'Angelo per occuparla a nome del marito, che ne era il governatore. Da qui, con i soldati che le obbedivano, Caterina minacciava con le sue armi il Vaticano e poteva costringere i cardinali a patteggiare con lei. Invano tentarono di persuaderla a lasciare la fortezza, poiché la giovane nobildonna era ben decisa a consegnarla solo al nuovo papa.
Intanto i cardinali giunti in città non vollero assistere alle esequie di Sisto IV e si rifiutarono anche di entrare in conclave, per timore di trovarsi sotto il fuoco delle artiglierie di Caterina. La situazione era difficile, poiché soltanto l'elezione del nuovo papa avrebbe posto fine alla violenza che imperversava in città. Girolamo nel frattempo si era posto con il suo esercito in una posizione strategica, ma non mise in atto un'azione di forza risolutiva. Il Sacro Collegio gli chiese di lasciare Roma, offrendogli in cambio la somma di ottomila ducati, il risarcimento dei danni subiti alle sue proprietà, la conferma della signoria su Imola e Forlì e la carica di Capitano Generale della Chiesa. Girolamo accettò. Quando Caterina venne informata delle decisioni prese dal marito, aumentò il contingente dei suoi soldati e si preparò alla resistenza , perché voleva che i cardinali trattassero con lei. Essi invece si recarono per una seconda volta da Girolamo, il quale riaccettò le offerte precedenti. A questo punto Caterina, dopo dodici giorni di resistenza, si arrese e, ricongiuntasi con la sua famiglia, lasciò Roma. Il Sacro Collegio poté così riunirsi in conclave.

Forlì sotto attacco

Nel 1484, Caterina si trasferì con la famiglia a Forlì. Nel 1488, poco dopo l'assassinio del marito, Caterina fu contattata dai suoi alleati, l'Ordine degli Assassini, che le chiese di nascondere la Mela dell'Eden all'interno della Rocca di Ravaldino a Forlì. Caterina era d'accordo e ha incontrato Niccolò Machiavelli ed Ezio Auditore da Firenze, nella campagna romagnola.
Mentre si incamminano per Forlì, Caterina informò Niccolò e Ezio che aveva assunto i fratelli Orsi per uccidere il marito, perché era "noioso a letto", "un pessimo padre" e un "dolore in culo". Mentre si avvicinavano alla città, furono accolti da una grande folla di cittadini in fuga. Una di loro li informò del fatto che Forlì era assediata dai fratelli Orsi. Niccolò ha concluso che i due fratelli stavano lavorando per Rodrigo Borgia, che probabilmente cercavano la mappa che Girolamo aveva rubato da Palazzo Pitti nel 1488, contenente le posizioni delle pagine del Codice.
Mentre i soldati di Caterina combattono per la città, Ezio si impegna a proteggere Caterina. Raggiunta quindi la Rocca di Ravaldino, il gruppo scopre che i fratelli Orsi avevano preso in ostaggio due dei figli di Caterina. Quando hanno minacciato di uccidere i suoi figli se non avesse rinuncito alla Mela, Caterina sollevò la gonna, urlando "Ho i mezzi per farne altri".
Caterina non ha voluto far pensare ai fratelli che potessero vincere facilmente, ma lei era disperata, e chiese ad Ezio di recuperarli. Ezio lasciò la città immediatamente, trovò i bambini e riuscì ad uccidere Ludovico Orsi. Nel frattempo, i Templari hanno attaccato la cittadella di nuovo e hanno preso la Mela, che Ezio aveva dato a Caterina.
Dopo il ritorno di Ezio con i suoi figli, Ezio ha lasciato Forlì e seguì Checco Orsi in campagna, dove lo uccise recuperando la Mela. Checco riuscì a colpire prima di morire Ezio, che perse conoscenza a causa della sua ferita, scorgendo un monaco senza un dito prendere la Mela.I soldati di Caterina trovarono Ezio incoscio e lo portarono al Palazzo Comunale, dove Caterina si prese cura di lui finché non riprese conoscenza. Ezio poi partì per trovare il monaco, dopo che Caterina gli ha dato la mappa delle pagine del Codice.

Firenze

Caterina fu esiliata a Firenze, dove sposò Giovanni de' Medici. Ebbero un figlio, battezzato col nome di Ludovico. Tuttavia, dopo la morte di Giovanni nel 1498, Caterina re-cristianizzò il nome del figlio in Giovanni.

Assedio di Monteriggioni

Nel Natale 1499, Caterina ed un drappello di soldati, fuggirono da Forlì, assediata da Cesare Borgia, per ottenere l'aiuto di Ezio a Monteriggioni. Quando Ezio si rilassava nella sua vasca dopo gli eventi di Roma, Caterina entrò nella sua stanza. I due si baciarono e trascorsero la notte insieme. Tuttavia, la mattina dopo, furono interrotti dalle truppe papali, che, tornati da Forlì, assediano Monteriggioni. Caterina mandò i suoi soldati a difendere la città, ma fu catturata dai soldati di Cesare. Lei era tenuta prigioniero da Juan Borgia il Maggiore, e assistì all'esecuzione di Mario Auditore da parte di Cesare.
Caterina fu portata a Roma in carrozza, e fu vista fuori di essa su Ponte Sant'Angelo. Lucrezia Borgia la accolse a Roma, ed avvertì i cittadini lo stesso sarebbe accaduto agli oppositori di Cesare. Dopo essere stata portata via dalle guardie, Caterina fu tenuta prigioniera all'interno del Castello.Poco dopo, Ezio si infiltrò nel Castello, con l'ordine di assassinare Rodrigo e Cesare Borgia. Purtroppo, Cesare partì per Urbino prima che Ezio lo potesse assassinare, e Rodrgio aveva evidentemente lasciato il Castello per qualche motivo. Tuttavia, Ezio infine trovò Caterina rinchiusa in una cella, e la vide essere ferita da Lucrezia. Ezio catturò Lucrezia, che aveva la chiave della prigione di Caterina.
Caterina prese la chiave a Lucrezia, e misero Lucrezia, svenuta, nella prigione.Purtroppo Caterina non ce la faceva a camminare, quindi Ezio la trasportò fuori dal Castello. Dopo essere usciti, Caterina a cavallo andò sull'Isola Tiberina, mentre Ezio rimase a coprirle la ritirata.

La vita successiva

Caterina, sapendo che era di scarsa utilità per chiunque senza Forlì, ha deciso di andare a Livorno e poi a Firenze per occuparsi dei suoi bambini ed attendere il ritorno come signora delle sue terre.
Con la morte di Rodrigo Borgia, Cesare Borgia perse il suo potere. Caterina, vedendo quindi la possibilità di tornare a casa, non perse tempo, ed il nuovo Papa Giulio II si mostrò favorevole al ripristino della Signoria dei Riario su Imola e Forlì, ma la popolazione delle due città si dichiarò contraria al ritorno di Caterina.
Caterina trascorse i suoi ultimi anni dedicandosi ai figli. Ammalatasi di polmonite, muore il 28 maggio 1509.

Caterina Sforza appare in Assassin's Creed II e Assassin's Creed Brotherhood, dove ha ruolo di alleata e amante di Ezio.

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