lunedì 6 agosto 2012

Ahmet

Ahmet (1465 - 1513) era un Şehzade (principe) Ottomano. Era il figlio più grande di Bayezid II, e fratello di Selim I e Korkut. Era anche lo zio di Solimano I. Ahmet, nonostante la sua appartenenza agli Ottomani, era a capo dei Templari Bizantini a Costantinopoli.
Stanco dei poteri divisi fra gli uomini, Ahmet entra a far parte dell'Ordine dei Templari, mentre nello stesso tempo venne scelto come erede di suo padre, sultano dell'Impero Ottomano.
Pensando di aver oramai in pugno il controllo dell'Impero, Ahmet iniziò una spedizione per ricercare le Chiavi di Masyaf, necessarie ad aprire la Biblioteca nascosta a Masyaf. Credeva di poter trovare la posizione del Grande Tempio, per usare il suo potere nascosto a sostegno della causa Templare.
Tuttavia, gli sforzi di Ahmet furono vanificati degli sforzi congiunti degli Assassini Ottomani e del loro Mentore Ezio Auditore da Firenze.
Dopo aver perso tutto, il padre di Ahmet, Bayezid II, scelse Selim come erede dell'Impero al suo posto, considerandolo più meritevole. Selim marciò verso Costantinopoli, dove incontrò Ahmet poco prima di entrare in città, e lo uccise. 

Biografia

Giovinezza

Figlio maggiore di Bayezid II e Bülbül Hatun, Ahmet venne addestrato per diventare governatore provinciale in Anatolia. Era il principe a cui spettava l'intero regno di suo padre. Detestava la guerra fin da bambino, per cui a molti sembrava essere la scelta più ragionevole.
Dopo il suo addestramento, Ahmet venne assegnato alla città anatolica di Amasya, dove, con il passare del tempo, impressionò sempre di più, e sembrava essere l'ormai definitivo principe ereditario dell'Impero, sopratutto dopo che il Gran Visir Hadim Ali Pasha iniziò a sostenerlo.

Affiliazione con i Templari

Nel 1509, un terremoto colpì Costantinopoli mentre il sultano Bayezid non era presente. In sua assenza, i Templari Bizantini - i pochi restanti dell'Impero Bizantino caduto - entrarono facilmente in città, con l'intenzione di riavvivare il loro Impero.
Nel frattempo, i Templari Bizantini guidati da Manuele Paleologo attirarono l'attenzione di Ahmet. Quest'ultimo era stanco delle divizioni tra gli uomini, così decise di unirsi alla loro causa, pensando che le persone dovevano essere unite sotto un unico sovrano. Tuttavia, questa affiliazione causò un grande conflitto interno, poichè Ahmet agiva sia per i Bizantini che per gli Ottomani.
Ahmet, molto più giovane e carismatico rispetto all'anziano Manuele, diventò pian piano il leader dei Templari Bizantini, con l'ultimo dei Paleologi che divenne il suo secondo in comando. Allo stesso tempo, Bayezid e Selim erano impegnati un uno scontro, poichè Selim combatteva per ottenere il trono Ottomano tutto per sè.

Il Potere Imperiale

Nel 1511, Ahmet avviò diversi piani per proseguire la sua influenza all'interno dell'Impero Ottomano. Uno di questi, era quello di individuare il Grande Tempio della Prima Civilizzazione, di cui i Templari erano venuti a conoscenza attraverso un libro, "La Crociata Segreta", di Niccolò Polo.
Da questo libro, appresero anche l'esistenza della Biblioteca di Altaïr Ibn-La'Ahad - il Mentore degli Assassini nel Levante durante la Terza crociata - situata a Masyaf, in Siria. Ahmet, credendo che la Biblioteca gli avrebbe diretti al Tempio, affidò la spedizione a Manuele Paleologo, per ricercare le chiavi necessarie ad aprirla, mentre Ahmet stesso si concentrava sulle questioni di Costantinopoli.
Ahmet organizzò un piano per rapire suo nipote Solimano, nel corso di un banchetto. Dopo averlo rapito, Ahmet lo avrebbe salvato, e sarebbe diventato l'eroe dei Bizantini. Ahmet assistè al banchetto a Palazzo Topkapı, mentre dei Templari travestiti da ospiti cercavano di rapire il giovane Solimano.
Tuttavia, per dispiacere di Ahmet, alcuni Assassini Ottomani, si infiltrarono nel Palazzo travestiti da menestrelli Italiani, uccidendo tutti i Templari travestiti, sotto l'ordine di Yusuf Tazim, e con l'aiuto di Ezio Auditore. Non riuscendo nel tentativo di rapire il nipote, Ahmet approfittò dei Giannizzeri che avevano il compito di proteggere il principe, incolpando il loro capitano Tarik Barleti di una cospirazione contro di lui.
Qualche tempo dopo, Tarik fu assassinato nel campo dei Giannizzeri, e in città si credeva che l'autore dell'assassinio fosse stato proprio Ahmet, per via dei suoi cattivi rapporti con il capitano Giannizzero.
Ahmet cercò il nipote Solimano al Palazzo Topkapi, per informarlo degli eventi accaduti, trovandolo in compagnia di Ezio - Solimano presentò Ezio come "Marcello" - che portò Ahmet a nutrire sempre più sospetti sull'Assassino e le interazioni con i nipote.

Viaggio in Cappadocia

Nel Marzo del 1512, Ahmet si recò personalmente in Cappadocia, dove Manuele Paleologo era nascosto per formare un esercito insieme a Shahkulu. Ahmet arrivò poco dopo che Ezio aveva assassinato Manuele, e aveva ripreso la chiave di Masyaf, dandogli l'opportunità di confrontarsi con l'Assassino.
Ahmet gli rivelò di essere il capo dei Templari Bizantini, minacciandolo di catturare il suo interesse amoroso, Sofia Sartor, dopo che Ezio gli disse di non sapere delle altre chiavi. Ahmet lasciò i suoi soldati a combattere con Ezio, mentre egli tornava a Costantinopoli per catturare Sofia.

Morte

La cattura, provocò la morte di Yusuf, e fece infuriare gli Assassini, che si lanciarono in un vero e proprio assalto all'Arsenale, dove Ahmet si era temporaneamente nascosto.
Anche se perse molti uomini, Ahmet riuscì a salvarsi, dicendo ad Ezio che egli teneva ancora in ostaggio Sofia, e organizzando un incontro con l'Assassino nei pressi della Torre di Galata, offrendogli di risparmiare Sofia se a lui fossero state consegnate le chiavi di Masyaf.
Ahmet incontrò Ezio sulle mura che partivano dalla Torre di Galata, e dopo una certa ostilità reciproca, Ezio consegnò le chiavi. Ahmet disse ad Ezio di sbrigarsi, poichè Sofia era in cima alla Torre con un suo soldato, pronto a lanciarla da essa. Ezio la scalò velocemente, ma quando arrivò in cima scoprì che la donna non era Sofia, e che quest'ultima stava per esser impiccata in una piazza poco distante. Ahmet, finalmente con tutte le chiavi in suo possesso, partì trionfante per Masyaf.
Ahmet lasciò Costantinopoli con i suoi soldati, ma vennero inseguiti da Ezio e Sofia. Dopo che Ezio fu in grado di distruggere tutti i carri dei soldati di Ahmet, l'inseguimento proseguì, e Ahmet diede una forte botta al carro di Sofia ed Ezio, facendo cadere quest'ultimo.
Ezio riuscì a salvarsi aprendo il paracadute, e tenendo in mano una corda attaccata al carro, che ora era guidato da Sofia, riuscendo così a continuare il suo inseguimento.
Dopo diversi tentativi falliti, Ahmet riuscì a speronare il carro di Sofia, pensando così di aver messo fuori gioco anche Ezio. Per sua sfortuna, Ezio gli si avventò contro, dopo esser riuscito a saltare da una sporgenza vicina.
I due caddero dal carro in un burrone, dove combatterono a mezz'aria. Ezio usò il paracadute per attutire l'impatto, e Ahmet si salvò perchè si aggrappò all'Assassino.
Un'altra volta uno di fronte all'altro, si chiedevano entrambi cosa sarebbe successo. A sorpresa arrivò il fratello di Ahmet, Selim, accompagnato dall'esercito del Sultano.
Selim rivelò che il padre aveva abdicato, e che egli era stato scelto come suo erede. Selim si avvicinò ad Ahmet, con violenza lo strangolò, prima di gettarlo in un dirupo, uccidendolo.


Appare in: Assassin's Creed Revelations. Ruolo: Nemico Templare di Ezio.

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