lunedì 6 agosto 2012

Cesare Borgia

Cesare Borgia (Roma, 13 settembre 1475 - Viana, 12 marzo 1507) era il figlio di Rodrigo Borgia, e divenne uno dei principali avversari di Ezio Auditore da Firenze. Come suo padre, anche lui era un membro dell'Ordine dei Templari. Ottenuto il titolo di capitano generale dell'esercito pontificio, iniziò ad agire contro la volontà del padre per prendere il controllo dell'Italia. Prima della morte del padre, diventò de facto Gran Maestro dell'Ordine Templare, ottenendo il titolo pieno dopo la sua morte.

Biografia

Primi anni

Cesare Borgia nacque a Roma nel 1475 da Rodrigo Borgia, Gran Maestro dei Templari, e dalla sua amante Vannozza dei Cattanei.
A 18 anni, Cesare diventò cardinale, mentre suo fratello maggiore, Juan Borgia il Minore, diventò Capitano Generale. Insoddisfatto della vita da cardinale e invidioso della posizione del fratello, fece uccidere Juan dalla cortigiana Fiora Cavazza. Ottenne poi il titolo di Capitano Generale, diventando quindi uno dei più potenti uomini d'Italia.

Inizio della carriera militare

Nel 1496, quando suo padre dichiarò guerra contro la famiglia Orsini per ottenere nuovi territori, Cesare si unì alla battaglia. Tra le fila del nemico vi era anche il generale Bartolomeo d'Alviano, un Assassino. Quando a Bartolomeo rimasero solo tre castelli, Cesare tagliò le sue forniture. Quando sembrava che la vittoria fosse a due passi, Carlo Orsini arrivò con il suo esercito, alleato con le truppe di Bartolomeo, sconfiggendo le truppe papali, mentre Bartolomeo riuscì a ferirlo in faccia.
Nel 1498, l'Assassino Perotto Calderon e la sorella di Cesare, Lucrezia Borgia, iniziarono a frequentarsi ed amarsi, fino a quando Lucrezia rimase incinta. A quel punto, Cesare fece imprigionare Perotto e prese il figlio con sé. Tuttavia, Perotto riuscì a scappare, e si riprese il bambino, ma i membri della Confraternita lo uccisero per averli traditi. Cesare recuperò il figlio, e, dopo aver deciso di tenerlo con sé, gli diede il nome di Giovanni Borgia.

Assedio di Monteriggioni

Nel gennaio 1500, Cesare Borgia, decise di viaggiare con parte del suo esercito, impegnato nella conquista di Forlì, per organizzare un'assiedio a Monteriggioni per distruggere la famiglia Auditore. Durante l'assedio del borgo, le forze di Cesare travolsero l'esercito difensore, riuscendo a catturare Mario Auditore, Mentore degli Assassini italiani, Caterina Sforza ed ottenere la Mela dell'Eden. Cesare irruppe poi nel borgo, seguito dai suoi generali Octavian de Valois, Juan Borgia il Maggiore e Micheletto Corella. Cesare iniziò ad urlare, rivolgendosi ad Ezio, mentre Mario, senza forze, tentava disperatamente di fuggire strisciando a terra. Prese poi un'arma da fuoco, creata da Leonardo da Vinci, e sparò a Mario per "invitare" Ezio a confrontarsi con lui a Roma. Ezio venne poi colpito da alcuni archibugieri, cadendo dal tetto su cui si era appostato.
Con Monteriggioni in rovina, Cesare ed il suo esercito fecero ritorno a Roma con il loro premio.

La guerra a Roma

Nel 1500, Cesare controllava Roma sotto il suo pugno di ferro come comandante dell'esercito pontificio, anche se lui e suo padre a volte erano in disaccordo. Ha usato le Torri dei Borgia per mantenere il controllo dei distretti di Roma. Cesare è stato anche via da Roma per molti periodi di tempo, supervisionando l'avanzamento del suo esercito nel tentativo di unire tutta l'Italia sotto il suo governo.
Nel 1502, Leonardo da Vinci è stato costretto a servire Borgia, e Cesare gli fece progettare alcune macchine da guerra per il suo esercito, tra cui una Mitragliatrice, un Cannone Navale, una Bombarda e un Carro Armato. Tuttavia, tutte le creazioni di Leonardo sono state rubate e distrutte da Ezio Auditore, per volere di Leonardo.
Il 18 agosto 1503, suo padre Rodrigo, che, suo malgrado, ha sostenuto la sua sete insaziabile di potere, rimprovera a Cesare che, nonostante gli abbia dato tutto, ancora non era soddisfatto. Cesare allora, mentre mangiava una mela, chiese al padre il Frutto dell'Eden, ma Rodrigo rifiutò. A questo punto, Lucrezia irruppe, gridando al fratello che il padre ha tentato di avvelenarlo con la mela che aveva in mano. Cesare allora rispose caricando Rodrigo e spingendo la mela che aveva mangiato nella sua bocca. Il veleno ha fatto il suo effetto e Rodrigo morì in pochi secondi. Cesare poi chiese dove era nascosta la Mela a Lucrezia, che confessò dopo essere malmenata. Purtroppo per lui, Ezio, che aveva assistito a tutto, batté Cesare sul tempo, e recuperò la Mela prima di lui.

 Io ho il pieno controllo di tutto! Se voglio vivere, vivo. Se voglio prendere, prendo. Se voglio che voi moriate, voi morite!"
  ―Cesare Borgia

La caduta

Cesare incontrò da lì una disastrosa sconfitta. Come per una vendetta inflitta da suo padre, Cesare aveva preso abbastanza del veleno per ridurlo in debolezza per mesi. Durante la convalescenza, Ezio e gli altri Assassini usarono la Mela per sfoltire le sue truppe, ed il Vaticano respinse la sua richiesta di sostegno, vedendo il denaro dei Borgia come "contaminato".
Dopodiché, fuori dalle porte di Roma, Fabio Orsini arrivò assieme alla Guardia pontificia con un mandato di arresto per Cesare, da parte di Papa Giulio II, da sempre grande nemico dei Borgia. Cesare fu imprigionato a Castel Sant'Angelo. Evaso, si rifugiò a Napoli, da cui, sempre per colpa di Giulio II, fu deportato in Spagna, nelle mani di Ferdinando II d' Aragona. Il 25 novembre 1506 evase, e si rifugiò dal cognato Giovanni III di Navarra.

Assedio di Viana e morte

Nel marzo del 1507, Cesare cercò di recuperare il suo onore perduto comandando il vasto esercito di Giovanni III durante l'assedio di Viana, poiché se dovesse risultare vittorioso, avrebbe potuto riconquistare il sostegno dei francesi. Tuttavia, a sua insaputa, Ezio gli era alle calcagna.
Durante l'assedio, Ezio trova Cesare sul campo di battaglia, mentre combatte al fianco dei suoi uomini, anche se Cesare lo riesce a schivare la Lama Celata sinistra di Ezio e fuggire. Ezio svenì dopo che palla di cannone gli cadde vicino.
Ezio, miracolosamente rimasto incolume, vide Cesare vicino alla cinta muraria con le sue truppe, mentre una donna che cercava aiuto per il figlio, rimasto ferito, fu uccisa dai soldati. Ezio infine raggiunse Cesare sulle mura di Castel Viana e combatté con lui. Anche se Cesare veniva aiutato dalle sue truppe, Ezio lo lo sconfisse. Atterrato, Cesare gli disse che lui non poteva morire per mano di uomo, quindi Ezio lasciò Cesare "nelle mani del destino", e lo gettò sotto la cinta muraria.

Ultime parole

  • Cesare: Il trono era mio...
  • Ezio: Desiderare qualcosa non equivale ad averne diritto.
  • Cesare: Che ne sai tu?
  • Ezio: So che un vero capo serve coloro che governa.
  • Cesare: Io guiderò l'umanità intera verso un nuovo mondo!
  • Ezio: Che nessuno ricordi più il tuo nome. Requiescat in pace.
  • Cesare: Non puoi uccidermi. Nessun uomo può uccidermi!
  • Ezio: Allora ti lascerò nelle mani del fato.
Ezio getta dalle mura Cesare, che urla durante la caduta.

Appare in: Assassin's Creed Brotherhood. Ruolo: Nemico Principale Capo Templare, bersaglio di Ezio.

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