lunedì 6 agosto 2012

Girolamo Savonarola

Girolamo Savonarola (Ferrara, 21 settembre 1452 - Firenze, 23 maggio 1498) fu un frate domenicano che assunse il controllo di Firenze nel 1494.

Biografia

Savonarola nacque a Ferrara nel 1452. Fin da giovane, Savonarola prese una posizione morale contro la corruzione della Chiesa e in particolare del papato, affinchè esso desse il buon esempio cristiano e non si crogiolasse nel peccato.
Nel 1475, Savonarola entrò nel convento della chiesa di San Domenico, a Bologna, e divenne un frate domenicano. Nel 1482, il Savonarola fu inviato dal suo ordine ad esporre le Scritture nelle chiese di Firenze, la città del suo destino. Purtroppo, a causa del suo accento straniero, non ebbe successo, e venne spesso definito un povero oratore pubblico. Nel 1487, tornò a Bologna.

La Battaglia di Forlì

Nel 1488, Savonarola risiedette a Forlì per un breve periodo. Lì, dopo l'attacco dei fratelli Orsi, scoprì che la Mela dell'Eden era in città. Origliò la conversazione tra loro e Caterina Sforza, e da allora tenne d'occhio i due fratelli.
Prima di morire, Checco Orsi riuscì a pugnalare Ezio Auditore da Firenze, che cadde a terra a causa del dolore. Prima di perdere conoscenza, Ezio vide Savonarola prendere la Mela.

I Falò delle Vanità

Dopo la morte di Lorenzo de' Medici (4 aprile 1492), al suo posto salì al potere suo figlio Piero. Approfittando del malcontento del popolo che lo scacciò subito dopo la discesa di Carlo VIII di Valois in Italia nel 1494, Savonarola utilizò la Mela dell'Eden per assumere il controllo della città. I suoi sermoni infiammarono la cittadinanza quando egli cominciò a predicare la fine della propietà privata e del peccato per ritornare al Giardino dell'Eden. Savonarola iniziò a distruggere tutte le opere d'arte del Rinascimento, a causa del suo desiderio di tornare al Medioevo. Il Gran Maestro dei Templari, Rodrigo Borgia, scoprì che Savonarola possedeva la Mela, e inviò le sue truppe in continuazione in un tentativo di recupero, senza però ottenere successo. Inoltre, per allentare la sua influenza in città, Rodrigo lo scomunicò.
Ezio Auditore tornò a Firenze nel 1497, ed iniziò ad elaborare un piano per rovesciare Savonarola e recuperare la Mela.
Ezio concluse che Savonarola opprimeva il popolo grazie ai suoi nove luogotenenti. Ezio li uccise tutti e nove nel corso di un anno, scoprendo che erano tutti fedeli seguaci del frate, o che venivano controllati dalla Mela. Senza i luogotenenti, gli Assassini fiorentini, Paola e La Volpe, iniziarono ad istigare il popolo a liberarsi di Savonarola. La folla inferocita si radunò davanti alla residenza di Savonarola, Palazzo Pitti, per protestare. Savonarola cercò di fermarli con la Mela dell'Eden, ma Ezio lanciò un pugnale contro Savonarola, che fece cadere la Mela. La folla quindi lo portò via, ma un Templare fuggì con il Frutto dell'Eden. Ezio inseguì e uccise la guardia, ritornando in possesso della Mela.

Morte

Il popolo volle per lui una delle esecuzioni più dolorose: il rogo. Quindi, dopo che la folla in tumulto lo catturò a Palazzo Pitti, lo portò in Piazza della Signoria, dove su una passerella improvvisata, lo legarono e diedero fuoco alle cataste di legna sotto di lui. Ma Ezio, vedendolo, capì che "nessuno merita una morte tanto dolorosa". Così, fattosi largo tra la folla, lo pugnalò alla gola, terminando le sue sofferenze. La morte di Savonarola sconvolse i piani dei Borgia, che persero la possibilità di ottenere la Mela.

Parole finali

  • Savonarola: Sei tu. Attendevo questo momento. Per favore, abbi pietà di me!
  • Ezio: Ce l'ho. Va' ora. Che sia il tuo Dio a giudicarti. Requiescat in pace.


Appare in: Assassin's Creed II. Ruolo: Nemico non templare di Ezio.

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